La mia figlioccia è venuta nel mio studio a 5 anni e solo perché la mamma si era preoccupata perché un suo amichetto sembrava dovesse mettere l’apparecchio. In questa esperienza personale ci sono molti errori, luoghi comuni e margini di miglioramento…
Mi piace comunicare ai miei pazienti che il dentista non andrebbe frequentato a necessità, in quanto la prevenzione è l’arma migliore per avere una bocca sana e pochi problemi nel tempo: una volta che si instaurano delle patologie, infatti, esse andranno sempre gestite e purtroppo il dolore in bocca non può essere un campanello d’allarme, ma di solito rappresenta una sirena che il tempo è finito.
Se questo è valido per gli adulti lo è ancora di più per i piccoli pazienti. Non bisognerebbe mai andare dal dentista la prima volta con un problema da gestire.
Invito tutte le mie pazienti a portarmi i bimbi, dall’età di 2 anni, in visita. Una visita che sarà non alla bocca ma al mio studio, di conoscenza e presentazione, di gioco e scoperta, per l’instaurarsi di quel rapporto
fiduciario necessario affinché il dentista non sia qualcuno da cui scappare ma qualcuno da cui andare regolarmente per il proprio bene.
Il dentista in questo modo diventa una figura familiare per il piccolo, così come lo staff e l’ambiente dello studio che lasceranno in lui un ricordo positivo e disteso, un luogo dove tornare con fiducia e serenità.
In questo primo approccio, così come per il futuro del rapporto, i genitori hanno un ruolo chiave. Seppur inconsapevolmente, spesso sono proprio i genitori a rendere traumatica la prima visita
odontoiatrica e tutte quelle che seguono, con atteggiamenti e parole inadeguate che trasformano il dentista in una specie di mostro torturatore dei denti.
Tutti i bambini hanno una natura curiosa. Appena gli comunicherete della visita di controllo sicuramente inizieranno mille domande che dovranno essere soddisfatte. Questo è un momento importante per non creare ansie e tensioni inutili nel bimbo utilizzando un linguaggio poco opportuno e che enfatizzi aspetti negativi delle cure dentali.
Ad esempio dire al bambino “non preoccuparti, non ti farà male” oppure indicargli il modo in cui deve comportarsi durante la visita con frasi del tipo “devi stare fermo” oppure “non fare questo…” gli farà venire
un sentimento di inquietudine che si trasformerà in paura una volta arrivati in studio.
Molto meglio usare espressioni come “domani c’è la visita dal dentista così gli facciamo vedere come sono forti e sani i tuoi denti”. Inoltre descrivergli con leggerezza e fantasia l’ambiente in cui si troverà, può aiutarlo a essere più sereno. Basterà dirgli “Vedrai che bello domani, dal dentista c’è una poltrona che va su e giù e grandi luci, a me ricorda un’astronave, poi mi dici cosa sembra a te…”.
Assecondare le piccole abitudini del bambino dal dentista è un altro modo che lo farà sentire a suo agio, accolto in un posto familiare. Magari vuole portare il pupazzo preferito, oppure ci sono altre abitudini che lo tranquillizzano e lo confortano. Se non vanno contro la buona organizzazione della seduta è possibile accontentarlo: avere il suo giocattolo con sé può essere la chiave per semplificare la prima visita dal dentista.
Ovviamente non usare il dentista come strumento di minaccia. Già televisione, cartoni e amichetti fanno la loro parte. Anche il lavarsi i denti non deve essere motivo di ricatto “ se no ti porto dal dentista e devi curarti i denti” che, evidentemente , sottende a qualcosa di brutto. Molto meglio, anche per la crescita personale , sottolineare come sia importante curare il proprio corpo perché non si ammali, avere un alito fresco e poter mangiare la caramella senza che questa ci crei dei problemi.
Anche il tuo atteggiamento una volta arrivati sarà importante: come mamma vorrei assistere ad ogni visita del mio bambino tenendogli la mano per dargli coraggio. Nonostante la bontà dell’ intenzione, in questo
modo si rischia di trasmettere ansia al piccolo impedendo al dentista di instaurare con lui un rapporto sereno.
L’ideale sarebbe assistere solo alla prima visita del bambino e lasciarlo in compagnia dello staff medico nelle successive. Sarà poi l’odontoiatria a tranquillizzare il piccolo spiegandogli in anticipo tutto quello che succede e chiedendo il suo aiuto durante la visita.
Ma perché, come genitore, devo portare il mio bimbo in visita dal dentista così piccolo? I denti da latte hanno molte importanti funzioni, oltre a quella di permettere al bambino di masticare. Essi infatti guidano la crescita della bocca e mantengono lo spazio per i denti permanenti. E per far ciò devono essere sani e posizionati correttamente. Se un dentino si ammala e deve essere tolto (ma anche se si caria e non viene curato, cosicché la sua corona non ha più la forma corretta) i denti vicini possono crescere inclinati o andare a occupare lo spazio non destinato a loro. In questi casi si crea uno squilibrio che avrà ripercussioni sulla dentatura permanente, e non soltanto.
Per questo una visita precoce dal dentista è utilissima. I genitori, in tale occasione, potranno ricevere inoltre tutte le informazioni sulla dentizione, sull’utilizzo corretto di ciucciotti e biberon e su come impostare fin da subito una corretta igiene orale in modo da mantenere in piena salute la bocca del proprio figlio. Sarà possibile parlare delle misure di prevenzione, di accorgimenti alimentari e dei comportamenti da adottare in caso ti traumi dentali. In tale occasione non dimenticate di informare il dentista di qualsiasi necessità speciale o problema medico del vostro bambino, per esempio un’allergia o un disturbo di coagulazione. Saremo lì per aiutarti.
Riassumendo:
– la prima visita va effettuata intorno ai due anni, in assenza di necessità, per instaurare quel rapporto fiduciario e di confidenza che sarà utile per le future cure e per non creare un altro adulto odontofobico.
– cercate di trattare l’appuntamento con il dentista come un fatto di routine, e non come un evento straordinario
– scegliere uno studio che dia fiducia a te per trasmetterla al tuo bambino.